II massimo che posso fare per un amico è semplicemente essergli amico.
(Henry David Thoreau)
L’amico è il vostro bisogno corrisposto. E’ il campo che seminate con amore e mietete rendendo grazie. E’ la vostra mensa e il vostro focolare; perché a lui giungete affamati e in cerca di pace. Quando l’amico vi dice quel che pensa, non abbiate timore di dire il no, o il sì, che sono nella vostra mente. E quand’è silenzioso, il vostro cuore non cessi di ascoltare il suo cuore; giacché nell’amicizia, senza parlare, tutti i pensieri e desideri e aspettative nascono e vengono condivisi con gioia non acclamata. Quando lasciate l’amico non rattristatevi; perché ciò che di più amate il lui può sembrarvi più chiaro durante la sua assenza, come la montagna allo scalatore appare più nitida dal piano. E fate che nell’amicizia non vi sia altro fine, se non l’approfondimento dello spirito. E che il meglio di voi sia per l’amico vostro. S’egli deve conoscere il riflusso della vostra marea, fate che ne conosca pure il flusso. Poiché che amico è mai il vostro che lo dobbiate cercare nelle ore d’ammazzare? Cercatelo sempre nelle ore da vivere. Giacché è il suo bisogno a colmare il vostro bisogno, ma non il vostro vuoto. E nella dolcezza dell’amicizia fate che vi siano risate e piaceri condivisi. Perché è nella rugiada delle piccole cose che il cuore trova il suo mattino e si ristora.
(Khalil Gibran)
La morte di un amico, come la caduta di un pino gigante, lascia vuoto un pezzo di cielo.
(Allen R. Foley)
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