Meglio soffrire che mettere in un ripostiglio il cuore. ( Susanna Casciani)

Quando ero da sola e lui continuava a mancarmi
io ero solita fare delle liste contenenti tutto quello che avevamo fatto insieme
che mi era piaciuto di più,
scrivevo anche solo una parola e con quella mi si aprivano mondi molto più belli
di quello in cui mi toccava vivere senza di lui.
Ogni sera, praticamente, ripercorrevo la nostra storia.
L’inizio, il mare, i numerosi treni, la camicia dello stesso azzurro dei suoi occhi,
le canzoni, le notti.
Tutti particolari meravigliosi, che mai avrei voluto dimenticare.
Ho ritrovato ora una di queste liste e mi sono sentita immensamente sciocca.
Sembrava essere scritta da una ragazzina di dodici anni, invece di anni ne avevo una decina di più.
Niente, nella lista non c’era nemmeno una traccia del dolore che mi aveva fatto provare,
delle notte passate a piangere per lui,
dei giorni in cui avevo fatto di tutto per averlo accanto e lui scappava sempre più lontano da me.
Non c’era scritto niente delle bugie, delle carezze lesinate, degli occhi spenti, dell’odio.
Niente.
Volevo solo piangere e amarlo, evidentemente.
Adesso non ne sarei più capace, adesso ricordo tutto, non solo il bene.
Adesso se mi ferisci posso perdonarti, ma non posso fingere che non sia mai successo.
Adesso porto rancore e magari è un male, ma mi aiuta a tenere gli occhi aperti.
Quante volte mi sono innamorata di lui
da capo solo perché non sono stata completamente sincera nei miei ricordi?
Quando qualcosa finisce non è mai per caso
e anche se all’inizio si cade dalle nuvole dopo si capisce.
L’importante è non risalirci, su quelle nuvole, da soli.
L’importante è non farsi fregare dalla voglia d’amare
qualcuno più che dall’amare qualcuno in particolare.