Carolina La Marca è di Roma e dichiara di scrivere da sempre. Ha iniziato a scrivere grazie al suo lavoro, è un’editorialista, ma adesso scrive anche per lei. Se non avesse intrapreso questa grande passione per lo scrivere, avrebbe fatto l’avvocato, perché si sa scrivere e mantenersi in Italia grazie alla scrittura non è molto facile. Carolina si è iscritta su Twitter, con lo pseudonimo di @schivami, nel 2010. Dichiara di averlo fatto per ‘far girare’ le notizie della testata per cui lavorava, ma poi l’ha usato pochissimo per lavoro. Ha riscoperto Twitter quest’anno ha ed ha iniziato ad usarlo “perché avevo bisogno di raccontare a degli sconosciuti la mia esperienza col dolore. Chissà come mai sono finita a fare la comica più che altro”. Molti dei tweet più belli di @schivami sono stati scritti negli ultimi mesi e, commentando la sua fase creativa, l’autrice dichiara: “La verità è che sono molto timida; il successo di alcuni tweet mi ha dato la spinta per andare un po’ più a fondo e credo sia piaciuto e da lì non mi sono più fermata. È una fase della mia vita in cui posso scrivere con tutti i colori in mano; la creatività credo sia questo, usare tutti i colori anche per raccontare solo l’ombra”. A frequentare questo mondo si rischia di ferirsi e farsi male. E se uno vuole andare avanti, ha bisogno di tanto coraggio e anche di tanta positività. L’autrice, che ha subito nella sua vita una grave tragedia con la perdita del marito, ci insegna però che la luce può essere trovata anche nel fango, al di là delle apparenze e che ognuno di noi dovrebbe imparare “a essere la cosa più bella che gli sia mai capitata”.
Perdo tutto. Chiavi, metro, controllo, occasioni, senso della misura ma il tempo no, non lo perdo più. (Carolina La Marca)
Le persone che ci lasciano, spesso ci restituiscono a noi stessi. (Carolina La Marca)
Chissà i carrelli quanto sono felici quando li usiamo per farci giocare i bambini. (Carolina La Marca)
Ad alcuni brucerebbe meno una mano sul fuoco che sulla coscienza. (Carolina La Marca)
Sto provando a lanciare un sos ma non riesco ad entrare nella bottiglia. (Carolina La Marca)
Smettetela di giudicare le persone dalla prima impressione, ognuno ha un tempo fisiologico per fare schifo. (Carolina La Marca)
I miei occhi riescono ad adattarsi al buio di una stanza, ma al buio di altri occhi no. (Carolina La Marca)
Le speranze sono bolle di sapone; fragilissime, però contengono arcobaleni. (Carolina La Marca)
Dio, quando ho pensato “dammi un voto da uno a dieci” non intendevo di castità. (Carolina La Marca)
L’universo è nato da un’esplosione caotica; pensateci la prossima volta che cercate di razionalizzare un’emozione. (Carolina La Marca)
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